Attraversare la notte. Racconti di donne dall’Afghanistan dei talebani

L’Afghanistan è tornato ad essere una prigione, con sbarre che ogni giorno si moltiplicano attorno alla vita delle donne. In un regime che normalizza femminicidi, torture e schiavitù, senza più leggi al di fuori della sharia, la paura diventa l’arma di controllo più potente dei talebani. Da questo scenario di oscurità e silenzio, ho raccolto voci, testimonianze e confidenze registrate in quattro anni di dominio talebano, le fonti e le ispirazioni sulle quali ho costruito questi 70 racconti.
Sono storie che svelano l’invisibile, la vita quotidiana delle donne: donne costrette a mendicare o a lavorare di nascosto, madri che resistono alla violenza domestica, insegnanti che tengono viva la conoscenza nelle scuole segrete, dottoresse che sostengono nell’ombra il dolore delle donne. Le donne afghane, “innumerevoli radianze” nella notte, continuano a inventare la vita, conquistando piccoli spazi di futuro per sé e per i propri figli. Aprire questo libro è iniziare un viaggio di resistenza, è farsi attraversare dal quotidiano coraggio che è materia delle loro giornate.
Sono finestre che, per un attimo, si aprono su vite lontane, ci permettono di farne parte per quel breve tempo.
Sono parole per illuminare i luoghi nascosti, dove la vita si rifugia, dove maturano le sfide. Parole segrete che attraversano la notte. Parole proibite, soffocate, recise, ma che hanno trovato la strada per arrivare fino a qui. In Afghanistan, sotto il regime talebano, la vita delle donne è poca, asfissiante, opaca, violenta. Ma c’è. Esserci, nonostante tutto, è la speranza. La consapevolezza della dignità.
A dare forza alle parole, le fotografie di Carla Dazzi, che accompagnano queste voci proibite con immagini intense e luminose.

“Spero che le nostre voci arrivino lontano, in lungo e in largo: noi, le donne d’Afghanistan, siamo ancora in piedi. Resistiamo, con le nostre parole come fucili, e ci teniamo stretta la speranza di un altro futuro”. (Nahida, giovane donna, estate 2025)


Cristiana Cella, giornalista e scrittrice, si occupa dell’Afghanistan dal 1980, quando entrò clandestinamente a Kabul per raccontare la resistenza contro l’invasione sovietica e, sulle montagne di Paktia, seguì i combattenti democratici che si opponevano sia ai russi sia ai mujaheddin fondamentalisti. Dal 2009 fa parte del Cisda – Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane – con cui ha viaggiato nel Paese per sostenere associazioni femminili e raccontare le loro lotte, attraverso reportage e progetti umanitari. Collabora con Altreconomia ed è autrice di “Sotto un cielo di stoffa. Avvocate a Kabul” (Città del Sole, 2017).
Carla Dazzi, fotografa e volontaria, unisce passione artistica e impegno civile per raccontare vite e luoghi invisibili. È socia del Cisda e dell’associazione “Insieme si può” di Belluno. Dal 2002 accompagna le donne afghane nella difesa dei loro diritti e nelle battaglie contro fondamentalismi, occupazioni e corruzione, intrecciando attività umanitaria e ricerca visiva. Con i suoi scatti restituisce forza e dignità a chi resiste, offrendo immagini che diventano testimonianza e memoria condivisa.

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